mercoledì 15 aprile 2015

Party Jouranl #18

AvventuraL'Ultimo Rintocco Reboot
SistemaPathfinder
Parte Quinta

Melica, Musico di Strada e Cantastorie
I popolani liberati dal seminterrato del municipio si armano e respingono, comandati dall’impavido Ser Chessys, il resto di Goblin che controlla ancora il porto di Lilth. Una volta ripreso il completo controllo della piccola cittadina, Ser Chessys chiede ai mercenari di scortarlo verso l’accampamento degli invasori, che è all’interno di una miniera abbandonata. Il Cavaliere condivide la locazione del covo ed altre vitali informazioni estorte con la forza da uno dei Goblin catturati durante l’assedio. Dopo un po’ esitazione il gruppo accetta l’offerta, specialmente dopo che l'uomo d'arme promette un lauto compenso. L’obbiettivo è semplice: eliminare una volta per tutte la piaga dei Goblin. 
L’indomani mattina il manipolo di avventurieri si sveglia nella stanza degli ospiti di casa Daraco. La magione è stranamente silenziosa e la giornata è lugubre, fredda e grigia. Tutto appare immoto e ovattato. La casa è deserta e il mare è una tavola d’olio. Alla ricerca di una spiegazione a quello a cui stanno assistendo, il gruppo si riversa in strada. I passi nel fango sono fastidiosamente muti e Crakka, il Dottore, Edrien, Gordan, Jasfurion e Raahl cominciano a sentirsi a disagio, come se qualcuno li stesse osservando. Ad un tratto una figura ammantata di nero appare dal nulla alla fine della strada. Questa allunga un dito scheletrico nella loro direzione. Spinose radici nere spuntano da sotto il fango aggrappandosi violentemente alle loro caviglie. Cercano invano di districarsi dalla morsa dei pericolosi rampicanti, accorgendosi troppo tardi che lo scenario che si staglia davanti ai loro occhi è mutato all'improvviso. Si trovano ora sul ciglio di un’altissima scogliera. Il ruggito del mare in burrasca che si infrange negli scogli più sotto riempie l’aria gelida. Oramai le radici li hanno quasi totalmente immobilizzati. Ad alcune centinaia di metri di distanza, la superficie dell’acqua comincia a incresparsi violentemente e a ribollire come se qualcosa emergesse dalle più tetre profondità dell’oceano. Una paralizzante sensazione di terrore si avvinghia alle anime dei sei sventurati, mentre hanno un improvviso sussulto, come se il loro cuore smettesse di battere all'improvviso.
Ad uno ad uno si destano dal sonno, scossi, tremanti e inzuppati di sudore freddo. L’aria fresca primaverile della mattina filtra dalla finestra e il sole fa capolino all'orizzonte. La giornata è gradevole e l’incubo sembra presto dissolversi come fumo al vento. I sei si scambiano affrettate opinioni sul sogno collettivo appena avuto. Ancora un po’ intontiti, dopo una rapida colazione decidono di visitare il presbitero di paese Etis Ormess, salvato il giorno prima, prima di incontrarsi alla porta sud con Ser Egmer Chessys. Una volta entrati nella sua casa, proprio di fronte al tempio crollato, trovano il suo cadavere riverso scompostamente sul pavimento della sua camera da letto, in una pozza d’acqua fetida. Il cadavere è tumefatto e in avanzato stato di putrefazione, come se fosse annegato mesi prima. Il gruppo avvisa Ser Chessys che affida il compito di prendersi cura del deceduto ad un suo subalterno, mentre lui porta la dolorosa notizia a Lady Daraco, sua zia. Il Dottore, scosso dall'accaduto, decide di rimanere a Lilth per prendere il posto del Padre Etis e professare il credo e i dogmi di Gozreh, divinità del Cielo e del Mare. Dopo una veloce investitura da parte di Lady Daraco al nuovo presbitero, il gruppo si accinge a partire alla volta delle miniere abbandonate, covo dei Goblin, ma una visitatrice arrivata quella stessa mattina chiede di unirsi alla spedizione punitiva dopo aver appreso del decesso improvviso del sacerdote Ormess, suo amico di lunga data. Crakka, Edrien, Gordan, Jasfurion e Raahl accolgono tra le loro fila Melica, musico di strada ed avventuriera.

Nessun commento:

Posta un commento