giovedì 16 aprile 2015

Party Journal #19

AvventuraL'Ultimo Rintocco Reboot
SistemaPathfinder
Parte Sesta

Bastel Numacek, il traditore (Credits)
Con Ser Egmer Chessys a capo, il gruppo si dirige verso la Dorsale del Dragone seguendo le mappe. Chessys dopo alcune ore confida agli avventurieri di aver smarrito la via, così Crakka e Edrien si danno da fare per trovare la strada giusta. Finalmente trovano il sentiero giusto che li guida verso i piedi delle montagne. Questo si inoltra in un canalone profondo, stretto e segmentato. Alla fine di esso trovano le miniere abbondante appartenute ad una vecchia dinastia nanica. Due grandi statue che rappresentano due grossi nani minacciosi sorreggono la volta della porta principale. Con circospezione entrano nelle buie miniere ma il temuto Bastel Numacek è in attesa e fa scattare la sua trappola. Il gruppo respinge a stento l’attacco e si lancia all'inseguimento di Numacek. Quest’ultimo, nel mezzo della infuriante battaglia tra i Goblin e i mercenari, svanisce nel nulla e riesce a farla franca. Il piccolo Jusfurion è il primo che si lancia all'inseguimento, ma Numacek riesce con un abile mossa a tramortire il povero malcapitato e quindi rapirlo. Raahl, distrattosi esaminando le tracce lasciate dal temibile avversario, cade vittima di una prima trappola, mettendo il piede su di un filo tirato che fa crollare parzialmente l’entrata di uno stretto passaggio. Dopo aver liberato un contuso e dolorante Raahl dai detriti, il gruppo si inoltra nel profondo della montagna e si imbatte dopo alcuni metri su di un condotto di areazione verticale. Utilizzando un rampino Gordan riesce ad arrampicarsi, ma Numacek è in sempre in agguato e taglia la cima. Con un gesto atletico Gordan riesce ad aggrapparsi a Numacek e trascinarlo nel baratro con se. Dopo una violenta caduta, che coinvolge pure Raahl ed Edrien, il gruppo sta alle calcagna di Numacek con Gordan in prima fila. Numacek, diventato di nuovo invisibile, si issa con un paranco ad un livello superiore mentre il gruppo tenta di colpirlo in ogni modo. Raggiunto finalmente il piano superiore delle miniere, Gordan nota una scala fatta di corda che viene issata velocemente sul fianco di un profondo barato. Decide così di tirare in direzione della fine della corda anche se non vede il bersaglio, ma la freccia rimbalza sulla nuda roccia. 
Il gruppo orfano di Jusfurion, torna indietro per trovare un altro accesso ai livelli superiori. Assistiti sempre dal prode Ser Chessys, cercano un modo per poter accedere alla parte superiore della miniera in disuso, trovando alla fine un passaggio ostruito dalle macerie. Scavano a mani nude un piccolo cunicolo attraverso i detriti e dall'altra parte scovano una rampa di scale che da ad un salone parzialmente illuminato. Il cauto Gordan va in avanscoperta e scorge il corpo di Justfurion, a quanto pare privo di conoscenza, appeso per i piedi e guardato a vista dal temibile ogre Shund. Quest’ultimo pare ipnotizzato dallo stesso rumore generato dalla sua catena che sbatte contro la roccia a ritmo scadenzato. Il gruppo decide così di muoversi quietamente verso la sala, ma il tentativo di prendere di sorpresa Shund fallisce. Quest’ultimo da l’allarme sbattendo la sua enorme clava a terra, attirando l’attenzione del resto del clan dei Golbin. Gli avventurieri tatticamente si ritirano, preparandosi all'attacco dei Goblin. Quest'ultimi lanciano i loro cani all'inseguimento, ma vengono carbonizzati dalle misture esplosive di Raahl. Il primo manipolo di Goblin scappa dopo essere stato preso di mira più volte, ma un altro gruppo li prende alle spalle, incominciando un combattimento ravvicinato all'ultimo sangue. I mercenari, capeggiati dal Cavaliere di Lilth, ammaccati ma vivi sono i vincitori dello scontro, ma decidono di non arrischiarsi procedendo per la via trovata. Ser Chessys quindi suggerisce di tornare indietro a cercare indizi e tracce per un probabile passaggio secondario. Tornano dunque alla sala del trono, dove Jusfurion fu rapito e trovano, proprio sul trono completamente intarsiato, una chiave in Adamantio finemente lavorata. Questa serve per sbloccare la serratura di un passaggio segreto che si apre proprio di fronte alla sontuosa seduta. Questo piccolo passaggio è disseminato di trappole e Gordan si adopera per disinnescarle. Il passaggio conduce ad una stanza immersa nel fumo. Un odore di putrefazione e di cancrena rende l’aria irrespirabile. Qui una presenza malefica regna sovrana e la voce dell’orribile strega incontrata al tempio di Lilth si palesa e minaccia di morte il gruppo di mercenari.
La sala in cui si trovano è il covo della nefanda strega Madthage. Gordan si intrattiene in una discussione con la Strega, la quale parla occultata dal fumo che proviene da cinque bracieri al centro della stanza attorno ad una troneggiante effige costituita di ossa umane, ma quando gli animi si scaldano un po' troppo la Strega cala da soffitto come un predatore sull'esterrefatto Gordan. Crakka si scaglia verso la creatura che respinge i suoi potenti colpi come se fosse fatta di pietra. Gli avventurieri scoprono quindi che i fenomenali potrei della strega provengono dai bracieri che bruciano organi umani al centro della stanza. Vengono quindi distrutti uno ad uno e la strega perde le sue difese. Edrien con un ultimo e preciso colpo finisce Madthage infilzandola a morte con la sua lama. Gli avventurieri esaminano la stanza trovando una sorta di portale creato dai nani che non sembra avere ne maniglia ne serratura, il quale riporta uno strano enigma su di esso scritto a lettere argentee: “La sala degli Antichi ove si trova la Pietra”. Dopo un po' di tempo passato a pensare allo strano enigma e a cercare passaggi nella roccia scolpita dalle sapienti mani da minatore, finalmente trovano una via per accedere al complesso delle miniere sottostanti. Si inoltrano dunque nella miniera ai livelli inferiori cercando di fare meno rumore possibile. Trovano il capo clan Thurktran e il suo fidato braccio destro Haack impegnati in una accesa discussione. I mercenari colgono l’occasione di prendere i due di sorpresa e comincia una furiosa battaglia che si conclude con la sconfitta dell'hobgoblin e del suo tirapiedi. Ser Chessys e i suoi mercenari, dopo aver determinato quale parte del grosso cumulo gli oggetti furono sottratti dalla città di Lilth e i suoi abitanti, esplorano il resto della miniera cercando Jusfurion, imprigionato qualche ora prima. Lo ritrovano dove lo avevano visto la prima volta, solo che l'ogre Shund è riverso a terra in una pozza di sangue impalato da diverse frecce e con la gola tagliata. Una nota stretta nel pugno di Jusfurion riporta la criptica scritta “Non mi dovete ringraziare. B.S.”. Dopo aver requisito la parte della refurtiva più interessante del Clan dei Tentacoli Artigliati, il gruppo scopre la tomba di Re Khondar Bronzopugno, ultimo Re della dinastia e signore di questi luoghi oramai dimenticati. Servono svariati tentativi prima di eludere totalmente le trappole poste a protezione del sepolcro di Bronzopugno ed infine gli improvvisati tombaroli riescono in qualche maniera ad appropriarsi del suo prezioso corredo funebre. Al loro ritorno al paese di Lilth, Crakka, Edrien, Gordan, Jasfurion, Raahl e la neo compagna Melica vengono celebrati ed osannati come veri e propri Eroi.

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