lunedì 29 luglio 2013

World War Z - Recensione

Zombie. Tanti Zombie. Che saltano, corrono, mordono e infettano tutta la popolazione mondiale in giro di ore. Suona bene, ma non quanto possa sembrare. Mi è piaciuto? Mhf... ni. Sa di già visto, già fatto, già dato. Troppo dentro le righe e specialmente troppo "rated PG-13". Da quando in qua un film di zombie censura le parti "gore"? Durante l'intero film non si vede nemmeno uno schizzetto di sangue, un morso profondo alla giugulare con il caro vecchio purpureo sangue che scorre a fiumi. Tutto quello che si vede è un morsetto, qualche sparatoria e un braccio amputato fuori inquadratura. Le scene d'azione potrebbero sembrare abbastanza epiche, ma l'intrusione della grafica computerizzata è talmente a piede pesante che risulta quasi un overkill.
L'interpretazione di Brad Pitt è stantia e monotona, diciamo al limite della monoespressione, tutto il resto è di contorno. In tutto questo film si merita un 5 su 10, nulla di più, e sono generoso. Come al solito, se avete un'idea differente, condividetela lasciando un commento.

Facciamola Finita - Recensione

Facciamola Finita, o sarebbe più opportuno dire This Is The End, è tutto quello che si vorrebbe vedere dai creatori dell'intramontabile Cult Movie Strafumati, a.k.a. Pineapple Express. Carico di comicità demenziale e di quell'assurdo tocco dei due registi più fumati di tutta l'industria cinematografica mondiale Evan Goldberg e Seth Rogen.
Di certo, se conoscete i film che hanno creato assieme collaborando sempre con la loro ristretta cerchia di amici nel quale spicca sempre il nome di James Franco, riuscireste a capire molto meglio tutti i riferimenti presenti, ma secondo il mio modesto parere, questo film è capibile e altamente apprezzabile anche da un pubblico che non conosce la strana coppia di registi e la loro filmografia. 
Questo film in particolare è astuto, perché i personaggi interpretano loro stessi (non dico altro per non rovinarvi il film). Durante una festa a casa di James Franco, dove tra gli invitati ci sono personaggi famosi della scena musicale e cinematografica mondiale, avviene la fine del mondo... potete ben immaginare cosa avviene dopo considerando la presenza del mitico Danny McBride. Molto contemporanea come ambientazione, visto i film in uscita da un paio di anni a 'sta parte, ma sviluppata in modo totalmente demenziale e fuori da ogni schema.
Ora arriviamo al punto più critico ma d'obbligo: è paragonabile come intrattenimento, creatività e demenzialità a Pineapple Express? No. Nemmeno lontanamente. Il primo capolavoro non si può mettere a paragone con questa ultima pellicola, ma mantiene il suo carisma e la firma del duo Goldberg-Rogen è chiara e ben marcata. In totale penso che, come amante del genere, questo film si aggiri sul 7,5 su 10. Spero che voi lo abbiate apprezzato quanto me, ma se avete un opinione diversa lasciate pure un vostro commento.

venerdì 19 luglio 2013

Pacific Rim - Recensione

Questo film è ENORME, il classico colossal hollywoodiano che attira grandi e piccini. Più di due ore di azione, combattimenti e scene apocalittiche. Anche se buona parte queste sono generate con l'utilizzo della computer grafica, il film non risulta pesante a livello visivo, in quanto scorrono veloci e incalzanti e non c'è tempo di accorgersi che si passa da un ambiente "vero" ad uno completamente artificiale. Gli effetti grafici ed audio sono al limite della perfezione.
Il tema del film è preso a piene mani dalla cultura anime sci-fi giapponese, infatti la coprotagonista, scienziata ed esperta combattente di arti marziali, è interpretata dalla bellissima Rinko Kikuchi. Ragazzi si parla di robottoni che combattono mostrazzi extra-dimensionali, quindi non aspettatevi un film di spessore con interpretazioni coinvolgenti ed emozionali. Se andate a vedere questo film è per farvi catturare da un'esperienza visiva e auditiva che vi trascina per qualche ora in un mondo fantastico, con l'aiuto del 3D è anche più semplice. Detto questo, ricordatevi il motivo che vi spinge ad andare a vedere un film del genere e non siate troppo critici. Il film merita un 7 su 10. Ovviamente, come al solito, se non siete d'accordo con quanto ho scritto, lasciate un commento.

lunedì 15 luglio 2013

Now You See Me - Recensione

Now You See Me - I Maghi del Crimine è un film che intrattiene con discreta abilità, premettendo che personalmente sono affascinato dalla magia di illusione moderna e dalle rosse labbra della bellissima Isla Fisher. Non è un filmone di quelli incredibili per la serie "assolutamente da non perdere", ma, secondo me, è più nel feeling di "classica domenica sera tra amici".
La regia di Louis Leterrier non è noiosa e il ritmo particolarmente incalzante. C'è la costante voglia di voler sapere come si evolverà e cosa succederà durante tutti i 115 minuti di pellicola. Tante scene d'azione e continui colpi di scena, alcune volte scontati altre piacevolmente originali, lo rendono un film gradevole che ti porta a fare il tifo per gli affascinanti "maghi" fin dal principio. Il finale del film vi sorprenderà.
Ovvio che la presenza di due attori di stirpe come Sir Michael Caine e Morgan Freeman danno un particolare boost a questo "blockbuster internazionale", che merita di essere preso in considerazione.
Mi sento di promuovere questo film con un onesto 7 su 10. Ovviamente siete invitati a dire la vostra, lasciando un commento.

giovedì 11 luglio 2013

Party Juornal #02

Mappa della zona
Avventura: L'Ultimo Rintocco
Sistema: Pathfiner

Quello che si presenta davanti ai loro occhi è un cumulo di antiche pietre avidamente divorate dalla vegetazione, nulla più. Il piccolo gruppo si avvicina cautamente per esplorare i ruderi di una struttura che parrebbe la base di una torre. Tutto è ricoperto da uno strato di muschio. Le grosse radici degl'alberi e grosse pietre che prima appartenevano alla costruzione impediscono di muoversi agilmente. Nell'avvicinarsi i viaggiatori notano che c'è un'altra struttura collegata alla torre. L'urgenza di portare a termine la missione spinge gli avventurieri a esplorare il complesso decadente entrando dal fianco crollato della torre.
Il loro sguardo si posa su strani bozzoli chitinosi posti tra i muri delle rovine, completamente ricoperti di spesse ragnatele. Milena, alla testa del gruppo, non fa a tempo a parlare che otto mostruosi ragni dalle dimensioni sproporzionate calano su di loro cercando di affondare le proprie zanne nella morbida pelle dei malcapitati. Ovviamente il gruppo reagisce e, armi alla mano, comincia a tagliare le zampe dei ragni assalitori.
Zork, con la sua enorme ascia bipenne, spiaccica ogni ragno che gli arriva a portata, Floppy invece fa fondo alla sua Stretta Folgorante per evitare d'essere morso o catturato dalle ragnatele del nemico. Ad un tratto un ragno gigantesco striscia fuori dalla sua tana e cala sul gruppo con fare minaccioso. Il suo corpo è ricoperto di peli neri e le sue fauci traboccano di veleno schiumante. Milena sfodera le armi e si lancia al contrattacco seguita subito dopo dal possente Zork. Spronati dalla frenesia della battaglia e dall'istinto animale delle sopravvivenza, il gruppo riesce a prevalere liberandosi della minaccia dei parassiti. 
Con torcia e arma alla mano la zona viene sanificata dalla presenza dei bozzoli larvali presenti tra le rovine. Mentre Milena è intenta a setacciare la zona per indizi che possono indicare la presenza del Malleus Maleficarum, gli altri componenti del gruppo notano diversi cadevi mummificati dal veleno avvolti nelle ragnatele, appesi ai rami. In totale vengono recuperati tredici cadaveri appartenenti a una spedizione di nani ed uno appartenente ad un halfling. Alcuni degli oggetti che portavano con loro sono sopravvissuti alla carneficina dei ragni e quindi "presi in prestito" dagli avventurieri.
Milena, frustrata da quanto scoperto, comunica che probabilmente questo luogo è un vecchio tempio abbandonato e che non ha nulla a che vedere con la torre dell'Arcimago Vrastalas e il libro che stanno cercando. Inoltre è sicura di aver identificato delle strane tracce al limitare della linea degl'alberi, dalla direzione opposta dalla quale vengono.

lunedì 8 luglio 2013

The Lone Ranger - Recensione

Come direbbe qualcuno "It's Disney! Remember, the mouse doesn't have testicles!"... e questa è, più o meno, la sensazione che mi ha dato l'intero film. Vi prego non fraintendetemi, se volete passare la serata in allegria con gli amichetti, i vostri bambini/nipoti o anche nonno e nonna, questo è un ottimo film per famiglie che narra di indiani e cowboy, con l'aggiunta di un paio di personaggi che giocano a fare gli eroi, come molti di noi spesso fanno.
Adattata da quello che una volta era uno show radiofonico, poi diventata un'icona americana sviluppatasi in serie televisive, film ed intere saghe di libri, questa favola ha tutti i connotati marchiati Disney: ben due personaggi bambini, l'oscuro ma buon cavaliere mascherato, il suo stano buffo compare, il cattivone ed il cattivaccio, e per finire quella che io chiamo in gergo tecnico "qualsiasi situazione è buona per una battuta del c@#*o", e dico qualsiasi.
Quello che spicca, alla fine, è un intenso lavoro di immagini ricostruite a computer (prodotte dal recente acquisto multi-miliardario della Disney, la Industrial Light & Magic), che a lungo andare pesano e stancano anche l'occhio più allenato.
Alla fine il film è mediocremente piacevole nelle sue due ore abbondanti, quindi il voto finale che mi sento di dare è di 6 su 10. Se avete opinioni discordanti vi prego di condividerle scrivendo un commento nell'apposito riquadro.

giovedì 4 luglio 2013

The Game Master Experience

Finalmente mi sono deciso di aprire questo blog! Devo innanzitutto dire che con questa nuova versione creata dalla Paizo l'esperienza del Gioco di Ruolo è quasi totalmente cambiata. In meglio intendo. E' da inizio anno che abbiamo incominciato questa nuova avventura chiamata "L'Ultimo Rintocco" utilizzando il sistema di Pathfinder e le sorprese non son tardate ad arrivare. Devo onestamente dire che la consiglierei a tutti coloro che trovano D&D 3.5 troppo buggato e pesante e la quarta versione un'aberrazione da dimenticare (qualcuno ha detto Mind F...?!?).
Passiamo alla funzione del blog. Principalmente terrò (io ma anche i giocatori vorrei sperare) un "party journal" che servirà un po' per ricordarsi meglio quello che è successo, e un po' perché è un modo per condividere con tutti gli appassionati di giochi di ruolo le nostre sessioni di delirio totale. Secondariamente poi il sottoscritto, in qualità di GM (o DM dir si voglia), lo userò per condividere i miei progetti, ambientazioni, campagne e avventure con coloro che hanno poco tempo da dedicare al pesante compito del GM, in modo da avere qualcosa di pronto da proporre ai propri giocatori che non sia sotto forma di booklet. Diciamo che sarebbe anche mio desiderio condividere i miei progetti con altri Master o sviluppatori che trovano le mie idee originali e che desiderano aiutarmi nel gravoso compito.
Detto questo vi lascio alla lettura dei contenuti, ricordandovi che è ancora un po' tutto work in progress.

Buona lettura
Ciao
DM Nico

Party Journal #01

Regno di Raybestos - Viaggio verso la Foresta Biancospina
Avventura: L'Ultimo Rintocco
Sistema: Pathfinder

Il Regno di Raybestos non è più quello di una volta. Dopo l'oscurità tutto è cambiato. Le valli ai piedi della capitale si sono tramutate in deserto. I numerosi centri abitati brulicano di morti viventi. Ogni luogo incontrato dai cinque viandanti nel loro viaggio verso est è dominato dal fuoco e dalla morte. La loro missione, data dal Re Laars in persona, è quella di ritrovare un antico tomo perduto chiamato Malleus Maleficarum. In questo libro sono riposti arcaici rituali che, molto probabilmente, potranno guarire la piaga che si abbatte sulla popolazione.
Melina, a capo della spedizione, conosce queste terre come il palmo della sua mano. E' una figura decisamente enigmatica. Nonostante il caldo cocente, il suo corpo è completamente coperto. Nemmeno un centimetro della sua pelle è visibile. Porta sul volto una strana maschera di cuoio conciato, composta da quattro sezioni differenti, legate tra di loro da lacci che passano per strette asole come a formare delle cicatrici sul viso dall’espressione neutra. Assieme a lei cavalcano l'imponente e feroce Zork, il mezzuomo dal misterioso passato chiamato Floppy, il menestrello e cantastorie Asiur Seregon, ed il cavaliere senza macchia Arahelion. L'unica cosa che hanno in comune le quattro figure è l'essere sopravvissuti, fianco a fianco, agli eventi apocalittici che hanno investito l'intero Regno.
E’ pomeriggio oramai e la linea degl’alberi si avvicina sempre di più. Ad un tratto Milena fa segno di fermarsi. Sembra fissare gli alberi: centinaia e centinaia di figure barcollanti e dall’andatura incerta stanno uscendo dalla Foresta Biancospina,  dirigendosi verso la capitale.
Melina gira il cavallo e dopo qualche secondo di esitazione impreca a denti stretti dicendo “… non possiamo tornare indietro, dobbiamo proseguire, altrimenti non ci sarà più speranza di salvarle”. Da una tasca interna del suo pesante mantello estrae una statuetta di creta raffigurante un corvo. “Speriamo di non essere già troppo lontani. Destati!”. Dopo qualche momento nel quale sembra non accadere nulla, la statuetta che tiene sul palmo della mano ha un sussulto. Scuotendo il capo e alzandosi sulle zampe il corvo prende vita e sembra fissare Melina, aspettando ordini. “Porta questo messaggio a Nadia Kross: un esercito di infetti si sta dirigendo verso la capitale dalla foresta, preparatevi per l’assalto immediatamente. Noi proseguiamo verso la nostra destinazione. Buona fortuna. Milena”. Il corvo prende il volo immediatamente in direzione della capitale.
Così il gruppo riprendere il cammino verso est, quando, dalla foschia, un’immensa colonna di fumo si alza nel cielo, come un gigantesco faro. Laghos, la città che ospita il quartier generale dell'Ordine d'Acciaio, brucia. Il piccolo gruppo si tiene distante procedendo seguendo la linea degl’alberi e il fiume Raab.
Una volta passata Laghos, nei pressi di una fattoria, i cinque cavalieri incontrano nel loro cammino alcuni cadaveri destati dalla piaga della non morte. Senza esitazione ed armi alla mano la minaccia viene sgominata e il viaggio procede.
Mentre il sole cala dietro i monti, ad est la Forca di Sangue incontra il Fiume Raab. Nel giro di pochi minuti l’escursione termica stringe nella sua presa artigliata gli avventurieri. Dopo una sosta tecnica, Milena dice che c’è un guado ad un paio di ore dentro la foresta e che vuole raggiungerlo prima che faccia buio. Inoltre accenna ad una capanna utilizzata come rifugio dagli scout della capitale e di Laghos e che con un po’ di fortuna si potrà trovare un pasto caldo e un posto sicuro dove passare la notte.
Seguendo il fiume il gruppo cavalca verso nord ora, mentre la sera e le Tre Sorelle, le lune, prendono il posto del sole. La notte è gelida e limpida. Ad un tratto un falcone plana a pochi metri di distanza dalle teste dei cinque, emettendo un richiamo acuto. Dagl'alberi un gruppo di tre persone a cavallo raggiunge i viaggiatori. Fortunatamente sono delle facce conosciute per Milena, che si affretta a introdurre Renè, un capitano di pattuglia degli scout di Raybestos. Dopo i convenevoli i viaggiatori vengono invitati a passare la notte alla capanna. Quest'ultima è tenuta da un manipolo di uomini, tutti scout della capitale a parte un uomo sulla sessantina che porta i colori di Laghos, di nome Tantres. Dopo un battibecco scaturito dai fumi dell'alcool  tra quest'ultimo e Arahelion, l'uomo mezzo ubriaco si appisola su di un angolo, tenendo ancora stretta tra le mani la coppa di vino.
La notte sembra passare tranquilla, quando ad un tratto si sentono dei movimenti improvvisi nella stanza dove Milena sta riposando. Con le armi in mano tutti si gettano verso la stanza. Riverso a terra Tantres, con le braghe slacciate e parzialmente calate, giace imbrattato dal suo stesso sangue: lo stocco di Milena gli trapassa le budella. Milena è in piedi nella stanza con la mano stretta sull'elsa dello stocco, coperta solo dalla casacca da sotto dell'armatura parzialmente strappata. Il suo corpo finalmente completamente visibile è del colore dell'ebano, i tratti del viso sono elfici, e una buona parte della pelle è ricoperta da cicatrici di ustione. Si affretta a spiegare: "Il verme ha cercato di stuprarmi". Renè non si fidava dell'uomo e prende per vero quello Milena dichiara, mentre Arahelion e Floppy, nonostante l'evidenza dei fatti, non si fidano e richiedono che almeno per il resto della notte Milena dorma con la porta aperta in modo da essere controllata. Controvoglia Milena accetta la richiesta e la notte termina senza disturbi ulteriori.
Il guado è poco distante dalla capanna dove i viaggiatori passano la notte. Il sole non è ancora spuntato ma il cielo, gradualmente, diventa chiaro e le stelle smettono di brillare facendo spazio alla timida luce sole. Tutto, intorno a loro, è avvolto da uno strato di brina che rende tutto surreale e congelato nel tempo. Il respiro si condensa davanti a volti, come se fosse pieno inverno.
Una volta passato il guado dalle acque gelide Milena, tornata a essere nascosta da indumenti e maschera, estrae una mappa ed indica la strada da seguire seguirete. Menziona un vecchio sentiero di caccia che da qui porta ai piedi del Dorso del Gobbo, ma ricorda di esserci passata solo una volta. Il piano sarebbe quello di seguire quel sentiero per un po’, per poi lasciarlo e procedere verso il cuore della foresta, dove Martell Freyas ha segnalato l’ubicazione della Torre dell’Arcimago Vrastalas.
Il fitto del sottobosco getta su piccolo gruppo la sua penombra opprimente. Solo pochi raggi solari filtrano tra le fronde e i rami degl’alberi. Il freddo è pungente e il cammino pesante e difficile. 
Ad un tratto la temperatura si fa più mite e gradevole e gli alberi si diradano lasciando abbastanza spazio per vedere oltre al fitto del sottobosco. Divorata dalla vegetazione, una costruzione composta da vecchie pietre grigie e usurate dal passare dei secoli, rassomiglia ad una torre parzialmente crollata. Gran parte delle rocce e delle statue prive di volti e segni riconoscibili, sono coperte da folto muschio e anni ed anni di sedimentazione. L’aria è pregna dell’odore acre della decomposizione.