Sistema: Pathfinder
La nebbia si dissipa quel tanto che basta per capire che un'imponente torre si para davanti agli esploratori. Il muro di rovi cinge la torre come un guardiano sempre vigile. Il sentiero attraverso esso porta ad uno spiazzo circolare proprio ai piedi dell'immensa struttura, della quale si intravede a malapena la sommità bronzea immersa nella grigia nebbia. Tutto tace. Nessun rumore della natura selvaggia. Tutto è immoto, come morto, paralizzato nell'agonizzante morte che striscia sulla terra, mossa da occulti e mistici poteri.
Milena si guarda intorno e fa strada a Zork, Floppy ed Arahelion. La costruzione sembra essere composta da un unico blocco megalitico. Nessuna fessura, nessun segno di entrata. Ad un esame più approfondito, al centro del tondo piazzale una lastra di pietra smottata dalle radici dell'acuminato parassita porta delle iscrizioni. Si legge:
"Vive in punta di spada. Spacca, spezza, spinge e sputa ma non è lama ne arma alcuna."
"E’ l’ultimo elemento della corte, non sta mai assieme alla sua sovrana e la corona non sa che farsene, ma il re non può vivere senza."
"Willie è coltello ma non è posata, è martello ma non è utensile, è randello ma non è arma, è fiamma ma non è fuoco, è menestrello ma non è cantastorie, è metallo ma non è oro, è indovinello a non è enigma."
Dopo qualche momento di perplessità, lo sparuto gruppo interpreta quanto scritto sulla lastra di pietra come un indizio per poter accedere alla torre (sempre ammesso che sia quella che stanno cercando). I quattro dibattono su quale possa essere la soluzione di questi strani enigmi, senza apparente risultato. Dopo alcuni minuti passati a pensarci su, gli avventurieri scoprono che la soluzione stava proprio sotto i loro occhi. Quello che "vive in punta di spada" è "SP" in quanto sta all'inizio della parola medesima. "L'ultimo elemento della corte" è la lettera E, che non è presente nelle parole Sovrana e Corona ed è una delle due lettere che forma la parola Re. Le parole "Willie, coltello, martello..." hanno tutte in comune la "LL". Tutte insieme formano la parola SPELL. Arahelion enuncia la parola a voce alta e una larga crepa verticale si forma sul muro della torre e i pesanti battenti di pietra si spalancano davanti agli occhi increduli dei quattro. Credendo di essere riusciti ad aver la meglio, gli avventurieri si dirigono verso l'uscio, ma si accorgono troppo che le radici roveto spinoso che cinge la torre si stanno annodano ai loro piedi. Inizia così una battaglia serrata tra la pianta animata dalla fame e la lotta per la sopravvivenza dei malcapitati, che riescono in qualche modo a trovare rifugio nelle sale della torre lasciando la pianta a bocca asciutta.
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