"Eh, Ricky Cunningham li sa fare i film!", ha commentato una mia cara amica alla fine della proiezione... e diciamole anche di si. Ci sarebbe da parlare di questa pellicola per un'oretta buona, ma mi limito a qualche riga cercando si essere più sintetico possibile.
Rush è, finalmente, un gran bel film, solido da tutti i lati, anche se detto tra di noi non mi è mai piaciuta tantissimo la regia di Ron Howard. Credo che in questo caso, il regista berrettato, si spinga oltre il suo stile classico e si butti, con timido coraggio, verso una regia più moderna e un po' più reale. Non si spreca nell'usare camere a spalla, a mano e microcamere per catturare parti di ingranaggi, passare in prima persona, dando la sensazione di smodata velocità, catapultando l'audience all'interno dell'abitacolo.
L'evoluzione dei personaggi principali è molto curata e dà molta profondità al film, regalando emozioni sincere. Le interpretazioni dei Chris "Thor" Hemsworth e Daniel "Goodbye" Bruhl sono ben bilanciate e fan intendere bene il loro rapporto di odio-amore per l'un l'altro. Molte concetti e stili di vita dei protagonisti possono far pensare e discutere, dando un senso di saggezza e di esperienza di vita all'intero film.
In breve, credo che Rush sia un gran film, completo e essenzialmente perfetto in quasi ogni aspetto, ma troppo rivolto verso l'Academy e proiettato verso la ricerca dell'Oscar. Secondo me, la statuetta dorata non si deve cercare, ma bisogna seguire quello in cui si crede, senza tentare di piacere per forza.
Rush merita comunque un solidissimo 8 su 10, cadendo su quel filone di "film da non perdere". Aspetto un vostro parere nella sezione dei commenti.
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